
20 Lug Buoni pasto a rischio per migliaia di lavoratori statali
Dopo numerose segnalazioni di buoni pasto non pagati, Consip ha risolto la convenzione con Qui!Group. In attesa di soluzioni, per gli statali si stima una perdita di 140 euro al mese
Tuttavia, Consip si vista costretta a risolvere la convenzione in Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Lombardia e Lazio a causa del “reiterato, grave e rilevante inadempimento delle obbligazioni contrattuali” da parte di Qui!.
- Buoni pasto non pagati: Consip risolve convenzione con Qui!Group
- Quale futuro per i buoni pasto dei dipendenti statali?
- Buoni pasto: interviene il Ministro, pronta class action
- Aperta un’inchiesta sui buoni pasto
Buoni pasto non pagati: Consip risolve convenzione con Qui!Group
In particolare, a partire da gennaio 2018, erano state trasmesse a Consip e alle amministrazioni utilizzatrici molteplici segnalazioni di disservizi per la mancata spendibilit dei buoni emessi da Qui!Group.
Le segnalazioni hanno fatto scattare verifiche ispettive sistematiche da parte di Consip, sia presso gli esercizi convenzionati (verifiche sulla spendibilit) sia sul rispetto degli impegni assunti in sede di offerta circa la percentuale massima di commissione e i termini di pagamento agli esercenti (verifiche sul rimborso agli esercenti).
Entrambe le attivit hanno avuto esito negativo per il fornitore, evidenziando un numero di non conformit di gran lunga superiore al limite massimo ammesso. Alla luce di tali risultanze, Consip sha dovuto procedere con la risoluzione della convenzione stipulata con Qui!Group alla luce del reiterato, grave e rilevante inadempimento delle obbligazioni contrattuali.
La situazione, in realt, era spinosa gi da molto prima che intervenisse la controllata del Ministero dell’Economia e delle Finanze: lo scorso dicembre, ad esempio, il sindacato UGL aveva denunciato la sempre maggiore inspendibilit dei ticket Qui! che venivano rifiutati dagli esercenti o accettati solo per il 50% dell’importo speso.
Come ha spiegato Salvatore Chiaramonte, segretario nazionale della Funzione pubblica della Cgil “sono pi o meno 50-60mila gli statali a essere interessati, ai quali bisogna poi aggiungere i dipendenti degli enti locali e della Sanit“. Il segretario stima una penalizzazione di non poco conto per i lavoratori: “Per ogni dipendente pubblico parliamo di almeno 140 euro al mese. Ogni buono da 7 euro, si lavora in media almeno 20 giorni al mese: il calcolo facile“.
Buoni pasto: interviene il Ministro, pronta class action
Sulla vicenda si espressa anche il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno assicurando che “saranno individuate in tempi brevi soluzioni idonee a tutelare i dipendenti e porre rimedio a questa situazione che reputo intollerabile“. Ancora, aggiunge il ministro, “Ho gi sensibilizzato le strutture tecniche competenti per avere un approfondimento sulle cause e le responsabilit di quanto accaduto“.
Aperta un’inchiesta sui buoni pasto
Nel frattempo, a Genova la questione Qui!Group al vaglio della procura che ha aperto un’inchiesta affidandola al sostituto Patrizia Petruzziello e al pool reati economici. Gli inquirenti hanno acquisito i documenti riguardanti la societ insolvente, in particolare i bilanci e i numerosi decreti ingiuntivi che i creditori hanno contra l’azienda.
Il fondatore e presidente di Qui!Group Gregorio Fogliani ha rotto il silenzio dichiarando di star “lavorando giorno e notte per mettere in sicurezza il gruppo“. L’imprenditore dichiara di essere “vittima di un sistema” a sua volta e promette che presto spiegher meglio “cosa accaduto e cosa sta accadendo”.
“In questo momento“, aggiunge Fogliani, “io ho tre obiettivi. Il primo quello di salvare tutti i posti di lavoro di questo gruppo, e parliamo di 700 persone. In secondo luogo,salvaguardare i dipendenti che beneficiano dei servizi forniti dalle nostre societ. E per terzo, salvaguardare la continuit nella collaborazione che abbiamo con tutti gli esercenti, perch loro sono i nostri partner”.